Team Spiramirabilis

Come Nasce Spiramirabilis

“Spirali di orme sulla sabbia si incontrano nel cammino delle nostre identità.” F. Scarpitta
L’Associazione di Promozione Sociale SPIRAMIRABILIS nasce dalla volontà di un gruppo di 11 professionisti di promuovere in forma olistica e interdisciplinare l’agio e il benessere in tutte le sue forme, sviluppando  azioni dedicate a soggetti, famiglie, gruppi e realtà i cui bisogni spesso non vengono soddisfatti dai programmi di supporto sociale. L’equipe lavorativa, composta da differenti figure professionali altamente qualificate (Educatori sociali e professionali, Psicologi e Pedagogisti, Counselor, Formatori, Operatori olistici, Docenti Universitari, Psicomotricisti, Assistenti sociali, Istruttori sportivi) è il punto di forza attraverso il quale vengono programmati e attuati percorsi per singoli o gruppi.
Questo è possibile attraverso la promozione e/o la gestione di attività e lo sviluppo di iniziative e interventi educativi, formativi, artistici, culturali, ricreativi, sportivi e agricoli, di aiuto alla persona e di scambio culturale, avvalendosi anche di progetti in rete, in relazione con le diverse realtà territoriali, istituzionali e non, contribuendo in tal modo alla crescita personale, culturale, sociale e civile dei propri soci e della comunità alla quale si rivolge. 
Spiramirabilis riconosce il valore dell’unicità del singolo soggetto, considerandolo portatore di conoscenze e modalità di apprendimento utili e indispensabili per ogni percorso di crescita.

“…La fantasticheria non è forse la catastrofe virtuale in cui si inizia la conoscenza? Nel momento in cui tanti studiosi calcolano, in qualche parte del mondo, non è auspicabile che qualcuno, che lo può, sogni?”
cit. Thome Renè

Le nostre piccole Realtà

Le Tane

Laboratori Ludico Ricreativi Infantili in Natura

cristinasodi@spiramirabilis.eu

+39 349 520 1663

soniabellini@spiramirabilis.eu

+39 333 521 6626

Progetto per Giovani & Adulti con Disabilità

andreasanti@spiramirabilis.eu

+39 329 969 0569

La Tana Del Riccio

Laboratorio Ludico Ricreativo Infantile in Natura

Benvenuti:

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Cosa Facciamo alla Tana del Riccio

PREMESSA

Il bambino oggi è sempre più investito di aspettative e compiti, ma anche iperprotetto, parcellizzato, digitalizzato e diviso tra mente (sovraeccitata) e corpo (anestetizzato); soprattutto allontanato drasticamente dalla natura e dalla realtà rurale; il mondo agricolo, da luogo di vita e sostentamento, è diventato luogo estraneo. Il Nature Deficit Disorder è l’effetto di questo progressivo distacco dalla natura che i bambini di città vivono e che dovrebbe allarmare educatori, insegnanti, genitori e tutto il mondo adulto, poiché i bambini ne patiscono in termini di salute (iperattività, difficoltà di attenzione, stress, obesità). Il mondo virtuale in cui sono immersi i giovani e i bambini di oggi diventa predominante andando a sostituire le esperienze dirette, reali, di messa alla prova delle proprie capacità, di confronto con il limite e soprattutto di contatto con la natura e di crescita all’aperto, indispensabili alla crescita sana e allo sviluppo psico-fisico del bambino. Si arriva ad un’incapacità dell’individuo di cogliere se stesso nell’ambiente in cui si trova con la conseguente perdita di consapevolezza di sé e di identità ecologica che è appunto il riconoscersi in relazione e in connessione con la natura.

Con questa convinzione nasce il progetto di aprire, nel nostro territorio, un laboratorio permanente ludico ricreativo in natura. 

DESCRIZIONE DEL LABORATORIO:

La formula che si intende realizzare, in risposta ai bisogni emergenti sopracitati, è l’apertura di uno spazio rivolto a bambini da quando cominciano a camminare autonomamente a 3 anni e da 3 a 6 anni. La Tana del riccio è un laboratorio ludico ricreativo in natura realizzato all’interno della Riserva di Bagnani, piccolo angolo del Val d’Arno immerso nel bosco. La scelta di individuare un luogo completamente immerso nel verde e nella natura è data dalla profonda necessità di ricollocarsi come piccoli individui e esseri viventi al fianco di “Madre Natura” certi che solo essa abbia tutte le carte in regola per poter educare i nostri bambini. Una realtà reale e concreta che consente ai piccoli di vivere e partecipare alla vita contadina attraverso le attività di orto (semina, attesa, raccolta, trasformazione in cibo), di cura e relazione con gli animali e le piante che popolano il bosco e di educazione alimentare. L’essere situato in un contesto agricolo consente loro di apprendere, attraverso esperienze dirette e l’esplorazione dell’ambiente circostante, quali sono i legami tra l’uomo e la natura. I bambini saranno i protagonisti del servizio, trascorreranno la maggior parte del tempo all’aperto e, con gli adeguati equipaggiamenti, in ogni stagione. Il numero massimo di bambini iscritti pensato ad oggi, e’ di12 bambini con 3 operatori. 

MOTIVAZIONE

La motivazione che più spinge ad aprire questo servizio educativo è quella di sviluppare la relazione bambini- Natura e Natura-bambini oltre che di offrire sul territorio di Incisa-Rignano un’alternativa ai tradizionali servizi per l’infanzia attraverso una mission educativa innovativa che vede l’educazione ambientale quale modello trasversale di riferimento per una crescita sana e uno sviluppo psico- fisico del bambino armonico. In questo momento storico l’ambiente ha profondamente bisogno di esseri umani consapevoli della loro reciproca appartenenza e interdipendenza con in mondo naturale. Così come il bambino ha bisogno della natura per crescere sano e con un senso di unione con tutta l’esistenza, così la natura ha bisogno di esseri umani che, avendola amata sin da bambini, la rispettino e tutelino come bene prezioso per tutta l’umanità. Quando ci avviciniamo a un bambino, quando ci prendiamo la responsabilità come adulti di accompagnarlo per un tratto della sua esistenza, non possiamo non domandarci chi abbiamo di fronte e che cosa ci stia chiedendo quel essere il cui futuro poggia così delicatamente nelle nostre mani. Se saremo in grado di metterci da parte e vedere il bambino per ciò che egli è e che può manifestare grazie alla libertà che gli concediamo, al di là delle nostre proiezioni e aspettative, vedremo un bambino sempre in movimento, sempre intento a toccare, esplorare e trasformare ogni cosa che incontra, un bambino che vuole correre e saltare, che non esita e sporcarsi per raggiungere i suoi scopi. Vedremo un bambino sempre aperto ad accogliere tutto ciò che il mondo gli può offrire, entusiasta per ogni piccola o grande cosa, un bambino pieno di domande e curiosità, un bambino pieno di meraviglia. Vedremo un bambino che ama stare all’aria aperta, e in essa muoversi, giocare, esplorare, costruire, imparare. Se osserviamo veramente il bambino, ci accorgeremo che è egli stesso che ci chiede tutto questo, di poter stare e crescere a contatto con la natura perché di essa egli ha bisogno. 

OBIETTIVI: 

Le teorie su cui fondo il lavoro nella Tana del Riccio non si rifanno ad una visione univoca di una metodologia, ma al connubio e visione di teorie e pratiche apprese sia sui libri che sul campo in più di dieci anni di esperienza e non solo su territorio nazionale ma anche teorie e pratiche provenienti da paesi oltreoceano. 

Parte delle basi pedagogiche su cui si fonda la Tana del Riccio si rifanno alla cosiddetta Outdoor Education che si inserisce in quell’orientamento pedagogico teso a favorire le esperienze in presa diretta con l’ambiente, quali aspetti fondanti per promuovere la maturazione dell’autonomia e la pratica della libertà. solo il rischio rende un essere umano libero, responsabile e autonomo e questo dovrebbero esserlo scopo dell’educazione. Gli assi portanti di questo approccio, sono l’autonomia del bambino, intesa non tanto come abilità a esercitare senza aiuto esterno una qualsiasi attività, quanto come gusto e piacere nell’esplorazione e nella scoperta autonoma; il movimento, l’esplorazione e la curiosità: Il primo in quanto bisogno fondamentale per la crescita di ogni bambino. La seconda come scoperta del mondo che presuppone la vita all’aria aperta. La terza in quanto motore della scoperta nonché attitudine individuale di ciascun bambino, mortificata dal sapere che ciascuna giornata scolastica è spesso identica alle altre. 

Ci sono poi l’educazione ambientale basata sul rispetto che il bambino avrà della natura, in quanto spazio ludico e il gioco come veicolo didattico e strumento importante sia nel momento dell’osservazione che in quello della progettazione didattica. 

L’educazione emozionale, come alfabetizzazione delle emozioni, in modo da codificare fin da piccoli il proprio sentire interno, per una costruzione equilibrata e sana della personalità. 

L’educazione al rischio, alfabetizzazione al rischio educativo significa offrire le condizioni e le opportunità per permettere ai bambini di scoprire, indagare, di problematizzare il mondo “entrando nella vita”, sperimentando emozioni e sensazioni, capacità e limiti. Il movimento, il muoversi, il rischiare sono legati all’emotività che è il motore dell’apprendimento. 

Un’attenzione anche all’educazione di tipo libertario, che non ha nulla a che vedere con l’educazione in assenza di regole. La libertà incondizionata può generare paura e desiderio di fuga perché la libertà obbliga l’essere umano a prendere decisioni e ad assumersi tutta la responsabilità delle proprie azioni e delle conseguenze delle stesse. va da se che Rischio e Libertà vengono a costituire un binomio educativo inscindibile. Se il rischio è costitutivo della vita stessa, è necessario includerlo a pieno diritto nei contesti educativi al fine di sostenere, nei bambini, lo sviluppo della loro autonomia e la costruzione della loro identità. 

L’educazione della propedeutica Musicale, e della musica popolare, convinti che se non vogliamo far perdere le radici, le origini delle tradizioni che un tempo si tramandavano oralmente attraverso la musica, dobbiamo ricominciare a farle rivivere ed ascoltare ai nostri bambini, perché solo loro potranno conservarle e portarle nel futuro, e non solo, crearne di nuove contribuendo alla nostra storia. 

Altro aspetto importante che la Tana del Riccio vuole supportare è un sostegno reale alla genitorialità, in itinere e attraverso incontri ad hoc con professionisti del settore sociale come psicologi, formatori, Counselor, operatori olistici che verranno strutturati e programmati per far fronte alla complessità di sfide che il ruolo genitoriale porta in se. Partendo da una ristrutturazione della piccola comunità che viene a crearsi e dove bambini e genitori sono immersi. Sfrutteremo per questo percorsi di educazione alla convivialità, intesa come condivisione di tempi, luoghi, intenti, problematiche e dubbi, all’interno di un quadro ludico e di riscoperta dello stare insieme e del condividere in maniera serena costruttiva e pacifica.

Servizi connessi alla Tana del Riccio

per il distacco dal quotidiano e lo sviluppo delle capacità adattive.

con particolare attenzione all’aspetto sensoriale e orientativo.

I Resident della Tana

Contatti:

cristinasodi@spiramirabilis.eu

+39 349 520 1663

La Tana Del Vento

Laboratorio Ludico Ricreativo Infantile in Natura

Locandina della Tana

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Cosa Facciamo alla Tana del Vento

Diamo a tutte e a tutti il benvenuto ad un sogno che trova nel mondo il proprio posto. La Tana del Vento, un laboratorio per bambini dai 3 ai 6 anni, che ha la missione di creare un luogo dove il bambino si senta ascoltato e accompagnato nella scoperta di ciò che lo circonda. In linea con i metodi naturali e la pedagogia attiva, verrà posta particolare attenzione all’interazione con la natura, alla connessione che abbiamo con essa e alla gratitudine che ne deriva. 

L’emotività verrà considerata essenziale nella crescita naturale del bambino e rispettata nei suoi tempi. L’attenzione allo sviluppo emotivo, di conoscenza delle proprie emozioni e dei propri bisogni, sarà costante. 

Osservando l’emotività si potranno ascoltare e percepire le innumerevoli e diverse necessità, permettendo, attraverso la libera scelta, di coltivare e far crescere il seme che ognuno ha dentro di sé.

 

“Far scaturire la legge morale dall’esercizio stesso della libertà e a quel punto la paura scomparirà” (M. Montessori)

 

Tutte le attività proposte sono atte a incentivare la libera espressione creativa del bambino.
Ogni attività verrà svolta su base ludica e assecondando la volontà individuale di ogni partecipante.
Parte importante del laboratorio verrà dedicata al gioco libero.

Attività:

• Laboratorio teatrale, marionette e teatro delle ombre (Arte della libera espressione, sviluppo di buone pratiche sociali e dell’accettazione positiva di sé e dell’altro, sviluppo di capacità di problem solving)
• Laboratorio Metodo Naturale George Herbert (Arte del movimento, valorizzazione della sua forma istintiva)
• Laboratorio di creta e pasta di sale (Arte della trasformazione, sviluppo della motricità fine)
• Passeggiate alla scoperta dei tesori nel bosco (Arte della Natura, scoprendo la nostra connessione con essa)
• Orto (Arte della Terra , trasmissione dei valori di delicatezza e pazienza che ne derivano)
• Laboratorio circense, danza aerea e giocoleria (Arte del gioco, sperimentazione continua di tutto ciò che percepiamo come magico)
• Letture e creazione condivisa di racconti (Arte della creatività, racconti per i bambini e dei bambini)
• Attività artistiche e pittoriche (Arte del vivere vivendo l’Arte, ogni creazione è un’opera d’Arte)

“Se senti un piccolo rumore,

non preoccuparti, è il vento che ti parla con amore.

Ti sta chiedendo di giocare con lui,

ad acchiappino o a nascondino,

in questo mondo a misura di bambino.

Se non lo vedi non è un problema,

se apri bene gli occhi potrai scoprire nella natura tutti i colori dell’arcobaleno,

grazie al vento che spazzando via le nuvole regala a tutti noi un meraviglioso cielo sereno.

Come in un sogno voliamo insieme a lui,

il vento, caldo o fresco,

 

che con la sua leggerezza è per tutti noi il più grande maestro.”

Servizi connessi alla Tana del Vento

per il distacco dal quotidiano e lo sviluppo delle capacità adattive.

con particolare attenzione all’aspetto sensoriale e orientativo.

I Resident della Tana

Contatti:

soniabellini@spiramirabilis.eu

+39 333 521 6626

C'è Posto Per Me

Progetto per giovani e adulti con disabilità

Una esperienza di C'è Posto Per Me

Cosa Facciamo a C'è Posto Per Me

“Ogni cosa può diventare per noi maestro. Io ne ho avuti molti di esempi di oggetti che mi hanno aiutato a comprendere gli esseri umani. Uno dei miei preferiti è stato il maestro frigorifero. Ho scoperto che certe persone sono fatte a immagine e somiglianza di un frigorifero. Freddi all’apparenza, lo sono ancora di più quando li si apre. Un altro è stato un seme. Malgrado la sua piccolezza, nel seme è tutto compresso, infatti ha in sé un albero intero. Lo stesso vale per certe parti di noi, che sono compresse e chiedono solo di potersi sviluppare. Se questi semi non trovano il terreno adatto, rimangono costantemente in tensione. Un seme che non si sviluppa crea un conflitto silenzioso. Ho imparato tantissimo anche da una lavatrice e da tante altre cose…” (A. Jodorowsky, La risposta è la domanda)

C’è Posto per Me

è un progetto di Spiramirabilis che nasce dal bisogno di esperienza e convivialità di un gruppo di ragazzi adolescenti del territorio fiorentino. I protagonisti sono 3 ragazze e 2 ragazzi. Adolescenti all’avventura, in un mondo che li chiama, attirati dalle semplici e significative esperienze che rendono la nostra vita ricca di meraviglia e stupore. Tra passeggiate nel bosco o per le piazze di Firenze, pizza autoprodotta o servita, si è formato un gruppo di amici che trovano il Loro posto ovunque si trovino.

Servizi connessi a C'è Posto Per Me

per il distacco dal quotidiano e lo sviluppo delle capacità adattive.

con particolare attenzione all’aspetto sensoriale e orientativo.

Partecipanti al progetto

Contatti:

andreasanti@spiramirabilis.eu

+39 329 969 0569

Membri del Team Spiramirabilis

Alessandro De Amicis

Laureato in Psicologia

Alessandro De Amicis è nato nel 1987 a Volterra. Fin da piccolo, nonostante il carattere timido e riservato, ha coltivato ottime relazioni interpersonali con sincera e spontanea dedizione ed è sempre stato circondato da preziose e profonde amicizie grazie alle quali ha sviluppato e continua a sviluppare importanti qualità personali e relazionali.

Con gli amici in adolescenza ha coltivato numerose passioni come quella per la musica studiando e suonando batteria e percussioni e con loro si è sempre impegnato per creare occasioni di condivisione e crescita. Nel 2007, ad esempio, era già socio fondatore, vicepresidente e poi presidente dell’Associazione culturale Libera Espressione Creativa con la quale per oltre dieci anni ha curato piccoli e grandi progetti nel settore artistico-culturale con lo scopo di promuovere attività creative, ricreative, e sociali rivolte prevalentemente ai giovani, e valorizzare tutte le forme di espressività della persona che abbiano come finalità la crescita della personalità umana e la sua educazione morale, civile e sociale. 

Dopo il conseguimento della maturità presso il Liceo scientifico di Volterra, nel 2006 si trasferisce a Firenze per conseguire la laurea in Psicologia, mosso dal desiderio di capire il funzionamento della mente umana, di conoscere sé stesso, prima di tutto, ed essere di sostegno agli altri nei momenti di bisogno. Negli anni di formazione accademica approfondisce con particolare interesse la psicologia infantile, dello sviluppo e dell’educazione e gli approcci di psicologia dinamica, analitica e psicosomatica. Partecipa come tirocinante a progetti di ricerca attraverso i quali acquisisce competenze sui metodi e le tecniche di ricerca in Psicologia e a progetti educativi territoriali come “La citta dei ragazzi” del Comune di Scandicci in collaborazione con l’Università degli studi di Firenze, facendo così le prime piccole esperienze di lavoro in equipe, di osservazione e di tutoring scolastico ed extrascolastico. Nel 2012 completa la Laurea Magistrale in Psicologia con una tesi di ricerca sullo sviluppo del pensiero creativo nei bambini delle scuole di Reggio Emilia che seguono il “Reggio Emilia Approach”, un approccio educativo centrato sull’utilizzo e la stimolazione dei molteplici linguaggi espressivi dei bambini e della loro creatività. 

Durante l’anno di tirocinio post laurea fa delle importantissime esperienze formative assistendo lo psicologo responsabile del Centro Terapie Educative – C.T.E. di Rignano sull’Arno (FI) presso le residenze sanitarie per minori e per adulti disabili e i centri diurni della struttura, svolgendo un percorso volto a conoscere la disabilità intellettiva, l’autismo e le caratteristiche delle diverse patologie relative all’handicap, gli strumenti di valutazione, la stesura di piani di trattamento individualizzati e la loro attuazione, la progettazione delle attività e la strutturazione dei colloqui. Svolge, inoltre, il secondo semestre di tirocinio presso l’Istituto per la Ricerca in Psicoanalisi – Gradiva di Firenze potendo acquisire preziosi strumenti di affinamento psicologico al rapporto clinico e alla lettura psicodinamica di situazioni gruppali e culturali, e apprendere questioni cliniche attinenti alla psicodiagnosi in area psicodinamica-psicoanalitica e psicosomatica. 

Negli anni successivi all’abilitazione alla professione di psicologo, lavora a progetto come educatore, assistente educativo e assistente specialistico all’interno di scuole dell’infanzia, primarie e secondarie, come psicologo in un progetto dell’Istituto comprensivo di Volterra volto ad individuare situazioni di disagio scolastico, comportamenti problema, bisogni speciali di alcuni alunni, atteggiamenti, approcci, metodi e tecniche più o meno efficaci delle insegnanti e di promuovere iniziative di contrasto al disagio scolastico e al supporto e al recupero relativo all’apprendimento. 

Dal 2018 è Iscritto alla Sezione A dell’Albo dell’Ordine degli Psicologi della Toscana con codice 8306. 

Lavora inoltre come collaboratore a tempo parziale presso la falegnameria del padre, apprendendo così il mestiere da lui e dal nonno e dal 2017 realizza giochi in legno per bambini. 

Nel 2012 inizia a sperimentare le tecniche di Meditazione e decide di arricchire la propria formazione frequentando la Scuola per Operatore Olistico presso l’Associazione il Quarzo Rosa di Firenze. Questi studi e le pratiche associate gli permettono di accrescere la consapevolezza di sé e di acquisire degli efficaci strumenti per il miglioramento della qualità di vita propria ed altrui, lavorando in un’ottica olistica, che consideri cioè l’essere umano nella sua interezza, comprendendo oltre alla sfera psicologica e quella fisica ovviamente, anche quella energetica-spirituale. Dal 2015 è iscritto nei registri S.I.AF. (Società Italiana Armonizzatori Familiari, Counselor ed Operatori Olistici) come Operatore Olistico Trainer, con codice TO1517T-OP (professionista disciplinato ai sensi della Legge 4/2013). Nello stesso anno apre con l’Associazione il Quarzo Rosa una nuova sede a Volterra dove è il responsabile per due anni e lavora con gruppi e singoli individui, sia adulti che bambini, attraverso l’utilizzo di tecniche di rilassamento, respirazione, Meditazione, Reiki, Fiori di Bach, Cristalloterapia e Aromaterapia. 

Negli anni seguenti percorrere per intero la formazione del Reiki e consegue il Master diventando insegnate Reiki secondo il Metodo tradizionale di Mikao Usui (Reiki Usui Shiki Ryoho). Continua inoltre a praticare con regolarità la Meditazione concentrativa ed analitica, a studiare e sperimentare gli approcci e le tecniche di Mindfulness, Vipassana e Buddhismo tibetano frequentando insegnamenti e corsi in numerosi centri e associazioni in Italia e in particolare presso l’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia (PI), il principale centro di Buddhismo tibetano in Italia. 

Nel 2019, dopo anni di condivisione di sogni e progetti con un gruppo di cari amici e colleghi del settore socio-educativo con i quali sente una grande affinità, fonda finalmente l’Associazione Spiramirabilis.

Andrea Santi

Andrea Santi

Andrea S. nasce a Barga il 27 settembre 1986. per seguire il suo percorso di studi umanistici dopo il diploma in scienze sociali a indirizzo ambientale, presso il Liceo Giovanni Pascoli di Barga, si sposta nel 2008 dalle montagne della Garfagnana a Firenze, dove, oltre a frequentare il corso di laurea in Scienze della formazione continua e tecnologie per l’istruzione, ha modo fin da subito di approfondire la sua relazione con le problematiche sociali e le disabilità .

Nel 2009 inizia a collaborare con il C.E.S.P.D. (Centro di Studi e ricerca per Problematiche e le Disabilità), esperienza che negli anni a seguire gli darà modo di approfondire il tema centrale dell’autonomia, avendo la possibilità di progettare e sviluppare in prima persona approcci di riappropriazione motoria e ambientale per diversi soggetti in diversificati contesti. Nel 2012 conosce Tatjana Saltarello dell’associazione QUELLI DEL BAZAR e inizia a lavorare al suo fianco in diverse occasioni, avendo così l’opportunità di consolidare e affinare le sue conoscenze della recitazione e del T.D.O. (Teatro dell’Oppresso) come strumento Narrativo, educativo e esplorativo da utilizzare in ogni contesto anche ad alta connotazione di marginalità e devianza. Sempre nel 2012 inizia la sua prima esperienza come educatore di ruolo per un progetto sperimentale dell’Opera Santa Rita Da Cascia, in una casa famiglia di tipo misto, per rispondere in maniera congiunta a problematiche sanitarie e sociali. Da questa esperienza lavorativa nascerà anche una collaborazione diretta con il distretto di neuropsichiatria infantile di Prato per diversi S.E.I. (sostegni educativi individuali) che si realizzeranno nel pratico in sostegni allo studio, all’autonomia e come mediazione famigliare. Il 2013 rappresenta per Andrea un anno fondamentale nella delineazione delle sue aeree di interesse e di azione, nello stesso anno infatti conseguirà la laurea con una tesi sul cyber-bullismo e incontrerà nel suo cammino l’associazione Parkour Firenze (la quale gli mostra una visione della disciplina A.D.D./PARKOUR ben più profonda e originale di quella che apparteneva al suo immaginario). Da questi due momenti nascerà e si consoliderà in lui il desiderio di approfondire la multimedialità come dimensione moderna relazionale nella quale l’essere umano è sempre più immerso e l’espressione motoria artistica, come strumenti per il conseguimento di obiettivi specifici all’interno della relazione di sostegno e di aiuto. Nel 2014 grazie all’esperienza pregressa come tutor e life-coaching con alcuni ragazzi affetti dalla sindrome di Ondine, partecipa all’organizzazione e all’attuazione del primo campo estivo italiano dell’A.I.S.I.C.C. Nel biennio 2014/15 coordina e gestisce in collaborazione con la Dot Sonia Bellini un laboratorio di esplorazione motoria/musicale per bambini 4-7 anni, sempre più convinto che l’interazione sensoriale con l’ambiente sia un momento di grandissimo valore per lo sviluppo senso motorio dei bambini e non solo. E proprio per seguire questo pensiero che vede il corpo coprotagonista dell’esistenza umana che decide nel 2015 di iniziare il percorso verso l’insegnamento della disciplina A.D.D/PARKOUR, conseguendo l’ADAPT livello 1 e seguendo per un anno il percorso di formazione per istruttori dell’associazione A.D.D. Academy Firenze. Dalla sua tesi sul cyber-bullismo Andrea inizia anche a ricevere diverse proposte di intervento all’interno di progetti nazionali, regionali e provinciali che hanno l’obiettivo di formare e informare studenti, famiglie e insegnanti alla cura e prevenzione di tutte le forme di devianza e prevaricazione derivanti da un uso incontrollato e inappropriato degli strumenti multimediali di comunicazione/informazione. Nel giugno 2016 viene incaricato dall’APAB e dal Centro di Giustizia Minorile di Firenze, per seguire come docente/tutor 3 gruppi di ragazzi in condizioni di Messa Alla Prova da parte del tribunale minorile di Firenze. 

Come si evince dalla sua formazione transdisciplinare e dalla sua grande passione per il Viaggio quale dimensione esplorativo-conoscitiva e formativa, Andrea vede nella multidimensionalità dell’apprendimento e nella formazione continua un valore aggiunto per poter rispondere in maniera competente e vincente alle diversificate necessità e bisogni che gli vengono continuamente sottoposti. A oggi Andrea è insegnante-educatore presso l’ADD Academy Firenze, collaboratore per il corso di “Medical umanity” dell’ateneo Fiorentino, mediatore dei conflitti per l’associazione nazionale GENGLE, cultore della materia per la cattedra di Pedagogia dell’Inclusione della professoressa Maria Rita Mancaniello, curatore di un laboratorio di recitazione per disabili psichiatrici adulti e di sviluppo senso motorio per ex tossico dipendenti adulti e formatore per un percorso internazionale di alfabetizzazione digitale per giovani fino ai 30 anni. Ma quale è il trait-d’union di questa variegata offerta formativa sviluppata in anni di studio e di esperienza. Nei suoi interventi educativi Andrea si impegna a far collimare con umiltà e professionalità le più recenti teorie pedagogiche con la gestione non violenta dei conflitti, fermamente convinto che l’ascolto, l’empatia e i “perché” sono alla base di una buona relazione di sostegno e di aiuto. 

Il suo incontro adolescenziale con il teatro dell’oppresso è stato solo il punto di inizio della sua grande passione per le teorie educative non formali, dove vede il corpo protagonista delle molteplici interazioni spazio-mente. Avvalendosi quotidianamente del T.D.O., dell’A.D.D. (Parkour) e della meditazione, cerca di accompagnare, con accorgimenti ad hoc, soggetti di ogni fascia di età e di ogni estrazione sociale e culturale, attraverso un confronto generativo con i loro schemi mentali, le loro emozioni e il loro modo di leggere il mondo relazionale che le circonda. 

 

Cristina Sodi

Pedagogista e Educatrice

Cristina Sodi nasce a Piombino (LI) il 23 luglio 1984, fin da piccola lo spirito comunitario e di condivisione entra a far parte di lei, a dimostrazione di come la famiglia sia il primo contesto educativo in cui l’individuo è immerso, immaginarsi crescere in une famiglia dai numerosi elementi la mamma la instrada a 4 anni e mezzo alla musica, cominciando con la propedeutica fino ad arrivare allo studio approfondito della teoria della musica e del Pianoforte alla scuola E.Boccaccio del piccolo Paese di Venturina Terme. la musica diventa il primo mezzo di comunicazione e espressione che Cristina userà nella vita, attraverso piccoli concerti e serate nei teatri e piazze della val di Cornia, non sapendo che sarà solo l’inizio della passione e lo studio per la comunicazione non verbale e sui molteplici strumenti.

L’attitudine al viaggio è un altro particolare che caratterizza Cristina, tant’è che fin dall’età di 14 anni predilige la scelta di una scuola lontano da casa. Cristina frequenta l’istituto tecnico industriale G. Galilei di Livorno a 80 km da casa. Gìà dal primo anno incomincia parallelamente il corso di teatro interno all’istituto che seguirà per tutti e 5 gli anni in maniera assidua e interessata, nonché un corso di teatro tenuto dalla compagnia ARSNOVA di Livorno. L’insegnante di letteratura Italiana la spingerà anche a fare dei provini per figuranti nelle Opere, che andranno a buon fine per due anni di seguito: l’opera Le Maschere di Mascagni con il grande mimo di fama mondiale Lindsay Kemp come regista e l’anno seguente nell’opera l’Amico Fritz di Mascagni questa volta con Simona Marchini alla regia. Questo porterà una Cristina giovanissima, a viaggiare per l’Italia in vari teatri, affinando sempre di più quel Non-verbale che la affascina molto.

La disponibilità per l’altro è un aspetto che la contraddistingue già nell’adolescenza ma, alla fine degli studi superiori, si renderà conto di quanto dovrà valorizzare questo aspetto nella sua vita, non solo per il benevolo altruismo elargito che “migliora il mondo” quanto il sentire un reale bisogno quotidiano di farlo. della serie: “non lo faccio per voi ma lo faccio per me”.

Cristina parte nel novembre del 2006  per il Brasile, precisamente a Sao Paulo per un incarico di volontariato per 3 mesi, coadiuvando educatori e coordinatori nello svolgimento delle attività progettuali e nella cura di bambini/adolescenti affetti da HIV e residenti in una comunità, homeless, adolescenti in contesti di marginalità e devianza, presso l’associazione NOSSA SENHORA APARACIDA di Sao Paulo. Dopo questa esperienza molto costruttiva ma anche molto forte, Cristina rientra in Italia con un bel bagaglio di esperienze mai fatte prima e con la ferma volontà di affinarle e farne di nuove. nel Settembre 2007 si iscrive all’università di Firenze Facoltà di scienze della formazione indirizzo Educatore professionale socio-relazionale e fin da subito Inizia un progetto in collaborazione con l’Auser di Prato e il comune di prato chiamato SCAFFALI DI MEMORIA, che consiste nel raccogliere memorie partigiane attraverso l’uso del gioco come metodo di estrapolazione narrativo-biografica, secondo le metodologie CEMEA che focalizzano appunto, l’uso del gioco, del ludico come ponte tra le generazioni, ma anche tra le culture in quanto strumento che accomuna l’individuo nello spazio e nel tempo.  Sempre col CEMEA ha preso parte  ad una giornata di Formazione interna all’università portando il teatro dell’oppresso come metodo. l’estate 2008 Cristina farà i primi centri estivi della sua vita con l’associazione sportiva ENDAS di Firenze e sarà la prima inaspettata esperienza come educatrice di gruppi. A ottobre del solito anno  ha l’opportunità di inserirsi in un contesto scolastico (scuola d’infanzia Gandhi a S.Donnino Campi Bisenzio) come educatrice di sostegno per un bambino di 4 anni affetto da una grave paralisi celebrale e altre patologie annesse, dimostrando, se pur ancora con poca formazione, un gran coraggio e una gran voglia di mettersi in gioco lanciandosi in ardue e complicate situazioni educative, dal fascino unico per lei e che le faranno ricevere in poco tempo la nomea di “Educatrice del difficile, del complicato”. nel solito anno approfondirà una conoscenza avvenuta un anno prima con la Prof.ssa Maria Rita Mancaniello, ricercatrice per il dipartimento di scienze della Formazione  la quale diventerà figura di riferimento per la sua formazione e professione: l’ambito della Marginalità e della devianza affascina entrambe e grazie alla Professoressa, Cristina sarà la prima studentessa di Scienze della formazione a effettuare un Tirocinio universitario all’estero nell’Agosto 2009, precisamente in Brasile a Salvador de Bahia, sfruttando le relazioni che la Cattedra trans-disciplinare UNESCO e l’università di Firenze intrattengono con l’UNEB (Universidade do estado de Bahia). Durante il suo tirocinio Cristina espleterà diverse mansioni, in diverse realtà del territorio di Salvador: Docente in laboratori Educativo-manuali per oggettistica artigianale per bambini e ragazzi in forte disagio sociale (età 5-18) presso l’associazione sociale culturale Bagunçaço e rubando con gli occhi ad ogni angolo della città nuove tecniche di riciclo e l’applicazione di esso. Tutor di apprendimento per lo svolgimento di attività educative/professionalizzanti per soggetti diversamente abili (affetti da disturbi psicocognitivi e motori) presso l’Istituto APAE di Salvador. Osservazioni di tecniche educative di pedagogia speciale per audiolesi in condizioni di forte disagio sociale presso il centro CESSCentro educacional SONS NO SILENZIO di Salvador e osservazione partecipativa e ricerca sulle dinamiche educative interattive-relazionali nell’ambito di corsi professionalizzanti per adolescenti in condizioni di forte disagio sociale, in un contesto scolastico comunitario presso la scuola comunitaria di Paripe (Fundaçao Istituto Sao Geraldo, Paripe, salvador).

Al suo rientro a Firenze Cristina non solo continuerà la sua formazione universitaria, ma comincerà ad usare tecniche e metodologie acquisite oltre oceano  nella programmazione attuazione e coordinamento dei vari centri estivi, portando il riciclo, il riuso e l’uso delle mani per uno sviluppo armonico ed eterogeneo del bambino nella sua interezza di “corpo e mente” in continuo contatto e dialogo con la natura.

l’estate 2010 Cristina decide di tornare a Salvador per continuare la sua famelica ricerca di formazione non-formale di ottemperanza al disagio. il Brasile sarà per lei una seconda casa e una seconda vita nel quale abbandonerà la oramai ridicola armatura di congegni e meccanismi di difesa fino ad allora eretti a protezione dell’intimo e del personale. anche se più che abbandono dell’armatura l’immagine che si può avere è quella di un rapido sgretolarsi di una fortezza dichiarata per anni inespugnabile e vista capitolare in appena un attimo, un soffio. Per far spazio alla scoperta di quel dentro e di quel personale, che a forza di proteggere e schermare dalle possibili infiltrazioni esterne neanche vedeva e viveva più.

al rientro dal terzo viaggio in Brasile Cristina finalmente conclude la triennale nel luglio 2011 laureandosi come educatore professionale, ma a settembre del solito anno inizierà la specialistica in Pedagogia Clinica e Dirigenza scolastica sempre all’università degli studi di Firenze cominciando a collaborare più assiduamente con l’Università di Firenze sempre attraverso la professoressa Mancaniello, che le affiderà la segreteria del Master in “Educatore e operatore per lo sviluppo Umano locale, la cultura di pace e le cooperazioni internazionali” per l’anno accademico 2011-2012, nonché punto di riferimento per i tirocini e interscambio ITALIA-BRASILE. diventa collaboratrice della Professoressa Maria Rita Mancaniello nella materia Pedagogia della Marginalità e della devianza organizzando Laboratori per gli studenti del corso Educatori sempre all’Università degli studi di Firenze, dipartimento SCIFOPSI, e entrando sempre più in contatto con il mondo carcerario minorile dove effettuerà il suo tirocinio all’interno del CGM (Centro giustizia minorile di Firenze, il tutoraggio per gli studenti UNIFI, nonché la pianificazione di interventi per minori in messa alla prova del Centro Giustizia Minorile dell’interland Fiorentino. Nel solito anno dopo le varie esperienze in centri estivi, progetti scolastici, sostegni domiciliari per disabili, le viene offerta la possibilità di un posto come educatrice presso l’Opera S.Rita di Prato in una loro comunità definita mista/ibrida per adolescenti dalle problematiche socio-sanitarie: saranno 2 anni intensi e profondamente formativi dove Cristina si farà le ossa come educatrice ma anche come professionista nel settore disagio e devianza affinando le tecniche apprese in Brasile e apprendendone di nuove, temprandosi a sostenere lo stress psicofisico e affinando sempre nuove tecniche relazionali. In contemporanea le sarà affidato dall’E.N.D.A.S (Ente Nazionale Democratico di Azione Sociale) il Coordinamento dei Centri Estivi del Comune di Firenze per l’estate 2013 per le fasce di età 3-6 anni, 6-10 anni e 10-12 anni, lavoro che la vedrà impegnata nella stesura pianificazione progettazione degli interventi. In quegli anni grazie all’esperienza del lavoro universitario in parallelo con quello di educatrice in prima linea comprende che lo studio teorico e la ricerca fatta dietro una scrivania in una stanza chiusa non le si addice molto, preferisce vedere e toccare scontrandosi con la realtà di questo lavoro e la continua ricerca delle possibilità di cambiamento per il cambiamento, contribuendo alla produzione di nuove abilità, con un’azione chiaramente orientata nel tempo, stabile, strutturata, coerente, negoziata, condivisa, ambiziosa, umoristica e simpatica. l’importante è non stare fermi per paura di sbagliare. 

Nel 2014 Cristina lascerà l’opera S.Rita per cominciare a lavorare sempre come educatrice nella comunità per minori Istituto Emily Gould, nel centro di Firenze per la Cooperativa Intessere che ha in appalto alcuni servizi della Diaconia Valdese Fiorentina (DVF). in questi anni affinerà molto la progettazione di attività ludico ricreative per adolescenti all’interno della comunità ma anche in  soggiorni esterni, prediligendo il contatto con la natura, la scoperta libera e la condivisione di luoghi spazi e tempo come base per uno sviluppo altruistico dell’individuo. I viaggi esperenziali anche solo di una giornata sono considerati da lei come una delle espressioni più profonde dell’educazione. 

Nel 2015 ritorna in Brasile per una ricerca sempre in collaborazione con UNIFI a questo giro nel Carcere Femminile

Nel 2016 entra a far parte sempre come educatrice nel Team DVF che si occupa di Minori stranieri non accompagnati e di Ragazze vittime di tratta ospiti nella struttura residenziale, organizzando interventi di inclusione educativa, lavorativa e occupandosi del tutoraggio dei corsi DITALS organizzati all’interno della DVF. 

Nel 2018 prende la decisioni di trasferirsi in natura, abbracciando l’idea dell’autoproduzione e dello stretto contatto con l’ambiente naturale giorno per giorno insieme ad un  un gruppo di giovani ragazzi che già da tempo vivono e lavorano insieme con i soliti intenti. Ed è proprio qui che capisce l’importanza di rallentare rispetto alla frenesia e rapidità del mondo che la circonda, e di apprezzare i tempi che la natura ci detta, perché sicuramente più in linea con i bisogni naturali di qualsiasi essere umano. Riprende a suonare, cosa che in città aveva abbandonato per il poco tempo e per il possibile fastidio per i vicini di casa. 

Nel 2019, dopo anni di condivisione di sogni e progetti con un gruppo di cari amici e colleghi del settore socio-educativo con i quali sente una grande affinità, fonda l’Associazione Spiramirabilis. Inizia la pianificazione per l’apertura di un oasi felice per l’infanzia, in natura, in un luogo che non intende lasciare troppo spazio all’artificiosità dell’umano, ma alla naturalità dello stesso. Nello stesso anno incontrerà due fidi collaboratori, amici, sognatori, con in comune le stesse passioni Natura, musica e l’amore per dell’educazione. Nel 2020 nasce “La Tana del Riccio” Laboratorio ludico ricreativo in natura di cui Cristina è Coordinatrice pedagogica e educatrice. Nel giugno 2021 dopo una lunga pausa di riflessione e presa di coscienza, Cristina conclude il suo percorso di studi Universitario Laureandosi in dirigenza scolastica e Pedagogista Clinico con 110 e lode.

Francesco Scarpitta

Francesco Scarpitta

Vive a Firenze dal 2000, data in cui si trasferisce in Toscana dalla Sicilia per intraprendere gli studi universitari.

La sua storia professionale si sviluppa a partire dal 2007, con l’esperienza del Servizio Civile presso l’Associazione di promozione sociale Arciragazzi Firenze, con specifico focus sulle tematiche dei Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. In seguito, diventando parte dell’organico associativo e sperimentandosi come operatore locale per altri enti no profit, questo percorso si arricchisce di numerose esperienze progettuali, realizzate sia in ambito pubblico che privato, legate all’intercultura, all’inclusione sociale, alla mediazione e alla crescita dell’individuo.

Dal 2013 al 2018 è impiegato in diversi Servizi educativi in centri residenziali e diurni per minori, progettando e realizzando percorsi laboratoriali nelle scuole e lavorando in strutture di accoglienza per minori stranieri non accompagnati.

Nel 2015 conclude un training triennale di formazione per la qualifica di Counselor promosso dall’Istituto Miriam Polster di Firenze, a cui segue una collaborazione professionale costante, con lo stesso istituto, nel ruolo di docente. L’attività di Counselor gli permette di integrare l’esperienza lavorativa maturata, entrando in contatto con un’utenza più eterogenea e grazie a questo percorso acquisisce strumenti e conoscenze fondamentali per poter operare con competenza anche in servizi rivolti agli adulti.

Dal 2018 è dipendente di Progetto Itaca Firenze, Associazione di volontariato che sviluppa progetti, attività e servizi a sostegno della Salute Mentale. Grazie a questo impegno sperimenta un’altra prospettiva dell’azione educativa e di contrasto alla marginalità sociale ampliando le proprie competenze in ambiti prima poco esplorati come il fundraising, il social media marketing e la costruzione di network tra diverse realtà.

Francesco è un Educatore, un Animatore, un Counselor, un professionista appassionato al suo lavoro, sensibile ai bisogni dell’utenza, attento alle dinamiche interne alle equipe di lavoro, consapevole delle sue competenze e al contempo dotato di spiccata propensione alla mediazione.

Di lui scrive:

Sono nato, nel 1982, Trapani, Sicilia, dove ho passato i primi diciannove anni della mia vita, con qualche fuga in avanscoperta nel “continente”, prima in assetto familiare poi in formazioni casuali.

Nel 2001 sono diventato uno studente fuori sede e in qualche modo lo sono ancora oggi.

Nel 2008 sono diventato padre per la prima volta e lo sarò per sempre.

Nel 2009 mi sono sposato, e cerco di farlo ogni giorno.

Nel 2012 sono diventato padre per la seconda volta ma ho dovuto imparare tutto da zero.

Sono uno sportivo, ho praticato calcio, tennis, vela, tanto basket e dal 2014 Art du Deplacement a cui devo la capacità di vedere percorsi dove altri vedono ostacoli.

Amo scrivere, amo la mia chitarra, anche se lei non ama me, canto e ballo tutte le volte che le priorità quotidiane si distraggono.

Ho viaggiato per tutta Italia, spesso in auto, sempre in compagnia. Ho visitato un po’ d’Europa, troppo “po’”, ho rubato un pezzettino d’India tanto quanto basta per riempirmene ancora oggi il cuore.

Sono nato nel mare ed è nel mare che torno tutte le volte che ho bisogno di ricordarmi dove sono nato.

 

Giusy Gambino

Giusy Gambino

Marco Aringhieri

Marco Aringhieri

Mauro Pardini

Docente Universitario

Mi chiamo Mauro Pardini sono nato nel 1950  a Livorno ed ho vissuto a Gabbro, paese delle colline livornesi fino a 13 anni, e fin da bambino ho desiderato fare il maestro elementare, per cui, trasferito a Livorno, ho frequentato l’Istituto Magistrale Statale di Livorno, presso il quale mi sono diplomato nell’anno scolastico  1970/71,  nel corso degli studi ho avuto delle esperienze di lavoro e relazione, con coloro che allora erano definiti portatori di handicap, che sono state determinanti per la mia vita lavorativa.

Ho frequentato e mi sono diplomato presso la Scuola Magistrale Ortofrenica “Stella Maris” di Calambrone (Pisa), annessa all’omonimo Istituto Medico-Psico-Pedagogico, come logopedista e come psicomotricista con il voto di 64/70 nel 1974.

Durante la frequenza ho avuto modo  di seguire un percorso formativo del prof. Vajer, uno dei pionieri della psicomotricità in Europa, in quegli anni, per me è stato un incontro importante e mi ha suscitato un interesse per tale disciplina che esso tuttora.

Nel contempo oltre a frequentare e laurearmi in Pedagogia alla facoltà di Magistero dell’Università di Firenze nel 1976 con il voto di 110 e lode/110 ho lavorato dal 1973 al 1980 in qualità di:

  • Educatore nella Comunità educativa di Montecatini Terme dell’Ente Nazionale Assistenza Orfani Lavoratori Italiani anni, in quanto vincitore di una selezione nazionale ;
  • Terapista della riabilitazione per la psicomotricità e per il linguaggio (psicomotricista e logopedista) presso Scuola Speciale Integrata “Casa del Duca” di Portoferraio, presso i Centri di Rieducazione Motoria di Cecina e di Livorno, in quanto vincitore di relativi pubblici concorsi;
  • Nel 1979 ho conseguito il titolo di “operatore culturale del settore cinema” rilasciato dalla Regione Toscana a seguito di specifico corso;
  • Negli anni accademici 1979/80 2 1980/81 come “cultore della materia” ho diretto due seminari locali di ricerca il “Educazione degli adulti” su delega del docente ordinario sulla Valenze Educative  del lavoro”;

Sono passato al Comune di Livorno nel 1980 a seguito dello scioglimento del Consorzio Provinciale per l’Assistenza agli Spastici ed altre forme di handicap per l’avvento delle SAUB, e vi ho prestato servizio fino al 2010, anno del pensionamento, lavorando in successione come:

  • Educatore presso il Comune di Livorno e successivamente Coordinatore delle attività didattiche del  Centro documentazione e servizi per la didattica  per la scuola dell’’obbligo di Livorno  con particolare attenzione verso gli alunni con difficoltà di apprendimento e per la didattica della storia e delle scienze naturali   e successivamente progettista pedagogico e responsabile pedagogico del Centro Risorse Educative e Didattiche, del Piano Integrato d’Area, del Sistema Ludotecario Cittadino (comprensivo di ludoteche e ludobus), dell’Estate Ragazzi dal 1980 al 1995;
  • Sono stato coordinatore pedagogico dei Nidi e Scuole Comunali d’Infanzia per 3 anni con ulteriore specifico incarico di formazione in psicomotricità per gli operatori educativi della prima infanzia nel periodo 1989/1992;

Ho frequentato un Master biennale di Coordinatore pedagogico servizi educativi per la prima infanzia delle Regione Toscana/Istituto degli Innocenti nel periodo 1989/1992;

Sono iscritto all’Albo degli Psicologi della Regione Toscana dal 14/12/1989 con il  n° 629 e sono abilitato alla professione;

  • Ho frequentato master annuale  “Famiglia ed educazione familiare” presso il Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Firenze nell’anno accademico 1993/94
  • A seguito di concorso pubblico vinto sono stato dal 1995 al 2010 Funzionario socio educativo di Staff all’Assessore al ramo e al Dirigente Generale d’Area e responsabile Ufficio Progettazione Interventi Psicopedagogici per azioni comunali e sovra comunali e consulente pedagogico per
  • Centro Risorse Educative e Didattiche
  • Piano Integrato d’Area;

contemporaneamente sono stato Psicopedagogista del Centro Infanzia Adolescenza Famiglie “Edda Fagni”  del comune di Livorno per lo svolgimento delle attività di consulenza educativa per i genitori tramite

  • colloqui diretti  (circa 3.000);
  • forum elettronico(oltre 120.000 contatti);  
  • laboratori di consapevolezza con genitori e laboratori di parola con genitori (circa 60);

contemporaneamente sono stato

  • progettista educativo e responsabile del Centro per il contrasto ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento;
  • progettista e direttore dei corsi di formazione per insegnanti della scuola primaria cittadina per la prevenzione ed il contrasto ai D.S.A. in collaborazione con il Provveditorato agli Studi di Livorno negli anni scolastici 2008/09 e 2009/10;
  • Ho conseguito Diploma di Mediatore Familiare livello europeo 5  nel 2005 a seguito specifico  corso biennale;
  • Ho conseguito l’abilitazione alla “apertura del Chakra” a seguito di specifico corso nel 2006o.

Nel Dicembre 2010 sono andato in pensione.

Nel Gennaio 2012 ho aperto uno studio privato di Psicomotricista, Pedagogista, Psicologo, Mediatore Familiare e sono entrato a far parte dello studio associato “Centro Studi 1000 e una meta” di cui faccio parte tuttora, nel quale svolgo le seguenti attività:

  • Colloqui psicologici individuali e di coppia;
  • Consulenza psicopedagogica ed educativa per genitori;
  • Progettazioni in ambito socio-educativo;
  • Sedute psicomotorie, individuali e di gruppo,
  • Sedute di rilassamento psicomotorio individuali e di gruppo;
  • Formazione alla relazione educativa e d’aiuto tramite percorsi psicomotori.

Sono stato  docente universitario a contratto, presso l’Università di Firenze Dipartimento di Scienze della Formazione, sede staccata di Livorno, per l’insegnamento delle discipline di Pedagogia Generale e di Pedagogia Sociale negli anni accademici 2007/08, 2008/09 e 2009/10;

Sono stato docente universitario cultore della materia in Pedagogia Speciale e della Relazione,  Pedagogia Sociale, Psicopedagogia dall’anno accademico 2012/13 all’anno accademico 2014/15;

Sono docente universitario cultore della materia in Pedagogia  dell’Adolescenza dall’anno accademico 2015/16 a tutt’oggi;

Ho svolto attività di docente/ formatore, per conto di agenzie formative locali ed altre riconosciute dalla Regione Toscana in

  • Corso per operatori della Società Volontaria Soccorso di Livorno per la formazione di tutor d’aula destinati alla formazione dei soccorritori, 2007;
  • Corso per genitori con bambini piccoli nati diabetici per conto dell’Associazione Livornesi Genitori con Figli Diabetici, Novembre 2009;
  • Corsi per  lo sviluppo di “strategie comunicative e relazionali nelle classi” per insegnati di scuole secondari di 2° grado di Cecina, Grosseto, Pontedera, Settembre 2010/Maggio 2011;
  • Corsi per “rilevare ed affrontare il disagio giovanile” per insegnati di scuole secondari di 2° grado Cecina, Grosseto, Pontedera Settembre 2010/Maggio 2011;
  • Corso di formazione psicomotoria per operatori nidi d’infanzia privati, Cecina  Settembre 2010/Maggio 2011;
  • Corsi di formazione per assistenti domiciliari e per OSA (9) dal 2009 ad oggi;
  • Corsi di formazione per “tate familiari” 2009/10;
  • Corso di formazione per operatori dei consultori giovanili familiari della USL Grosseto, maggio 2009;
  • Corsi di formazione ( 5 )per “Tecnici Animazione Socio Educativa” dal 2014 ad oggi;

 

Maria Rita Mancaniello

Docente Universitaria

L‘attività di ricerca, teorica e sperimentale, di Maria Rita Mancaniello si focalizza su diversi percorsi, che mostrano uno sviluppo del lavoro scientifico in ambiti tra loro distinti, ma legati da un filo rosso che li unisce per la loro origine basata sulla dimensione relazionale. Le aree di indagine e di ricerca sono prevalentemente centrate sullo sviluppo del soggetto e sui suoi potenziali evolutivi, partendo dalla relazione educativa come matrice e origine di ogni processo trasformativo dell’uomo. Le tre macro aree di indagine sono relative all’adolescenza e ai contesti di vita e di sviluppo, alle situazione di marginalizzazione sociale e di devianza, alle problematiche che nascono nei contesti propri dello svantaggio sociale e allo sviluppo umano locale.

A queste aree si è affiancato un importante lavoro di ricerca sulla valutazione delle competenze degli Operatori professionali, dei Formatori e delle Professioni pedagogiche e del loro riconoscimento a livello normativo.

Area della Relazione educativa e della comunicazione relazionale, nei contesti scolastici, educativi e professionali di sviluppo in età infantile e adolescenziale

Il lavoro ricerca maturato in questi anni ha mantenuto anche una costante centralità sulle problematiche dell’educazione nell’età dello sviluppo infantile e adolescenziale, avendo come filo conduttore la lettura dei fenomeni sociali problematici e le possibili risposte educative sia della scuola che dei settori educativi extrascolastici (ente locale, territorio, associazionismo, terzo settore). Le problematiche infantili e adolescenziali e relazionali in ambito educativo e formativo hanno avuto un ruolo centrale, con una costante riflessione sulle modalità e i metodi che i diversi sistemi educativi devono, e possono, definire per offrire una adeguata risposta ai bisogni evolutivi dei soggetti sociali. L’approccio di ricerca utilizzato in questi anni trova la sua matrice teorica negli studi sistemico-relazionali e psicodinamici privilegiando i metodi di ricerca qualitativi, con una specifico approfondimento e sviluppo della metodologia della Ricerca Azione Partecipativa. Un interesse specifico si trova nella tematica della comunicazione che si sviluppa nei sistemi familiari e educativi, la lettura e l’analisi dei processi comunicativi nella famiglia, le problematiche relazionali nella famiglia e nei contesti educativi e sull’offerta formativa che meglio risponda ai cambiamenti culturali e micro e macro-sociali in atto e sugli aspetti teorici ed operativi del sistema educativo in Italia. Per lungo tempo, la sua attenzione si è concentrata sulla costruzione e il significato che assume la relazione educativa nei contesti formativi, sia per la prima infanzia che per l’adolescenza, con uno sguardo specifico all’inclusione di soggetti svantaggiati e disabili.

Area della Marginalità sociale, della devianza e dello svantaggio sociale con un focus specifico sui contesti carcerari

All’interno dell’ambito di indagine sviluppato in questi venti anni di attività accademica e di impegno professionale, quello della marginalità sociale e dei processi di costruzione delle forme di devianza, promuove un lavoro di formazione specifico per tutte le figure che operano in campo penitenziario.

Collabora con le diverse figure che operano nell’ambito della Giustizia, della gestione dei processi di inclusione e con il Ministero di Giustizia, sia per l’area di pertinenza del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria per gli adulti che per il Dipartimento per la giustizia minorile. Inoltre collabora sul territorio con i diversi Enti che si relazionano con la realtà penale. In particolare collabora con tutti i livelli dei Garanti delle persone ristrette della libertà personale, dal Garante del Comune di Firenze, a quello della Regione della Toscana, all’Ufficio del Garante Nazionale

Area dello Sviluppo Umano Locale e dell’Internazionalizzazione

Un filone di indagine che si estende trasversalmente alle diverse attività di studio e ricerca, teorica e sperimentale, è la teoria locale dei processi formativi attraverso la creazione dei saperi emozionai e razionali, a diversi livelli di analisi e di intervento. Membro del gruppo di ricerca che ha attivato la Cattedra Transdisciplinare Unesco in Sviluppo Umano e Cultura di Pace presso il Dipartimento di Scienze dell’Educazione e dei processi culturali e formativi nel 2006, nel rinnovo da parte dell’Unesco nel 2017 del mandato al Chairholder Paolo Orefice e nell’inserimento della Cattedra nello IUSSAF (Istituto di Studi Superiori e di Alta Formazione) dell’Università di Firenze, attualmente è Coordinatrice dei programmi e dei progetti afferenti alla Cattedra T. Unesco per il quadriennio 2017-2021.

I fondamenti teorici si basano sull’approccio interdisciplinare e pedagogico al Creating Knowledge e sulla costruzione del Sistema dei saperi personali, individuali e collettivi. L’azione metodologica è polarizzata sull’approccio multidimensionale della Participatory Action Research negli interventi locali dell’educazione formale e non formale nel contesto del Lifelong Learning. Il quadro operativo di riferimento è il Sistema formativo locale, nel quale interagiscono le diverse agenzie e servizi formativi nel più ampio contesto dello sviluppo della qualità della vita dei soggetti e della società locale.

Il lavoro di ricerca che si è sviluppato con i paesi dell’America latina e Centrale e in Medio Oriente, ha visto la realizzazione di molte missioni di ricerca direttamente in Libano, Palestina, Brasile, Cuba, Guatemala, Perù, Argentina.

Link a Unifi e a Linkedin:

 

Sara Bartalucci

Educatore Professionale

Sara Bartalucci nasce nella primavera del 1990 a Firenze. 

Mossa da sempre verso l’attenzione per l’ALTRO, capisce da subito di volersi formare per poter aiutare al meglio le persone che incontrerà nel suo cammino. Per questo frequenta il Liceo psico-pedagogico di Firenze e fa numerose esperienze di volontariato in adolescenza, soprattutto con l’infanzia.

Consolidata la passione per il potere che l’educazione e la formazione possano avere sull’essere umano, si iscrive nel 2010 all’Università degli Studi di Firenze al corso di Educatore Professionale, seguendo gli anni del corso  interfacoltà, che fonde le scienze della formazione, l’ Intercultura, le teorie pedagogiche e la psicologia, con attenzione alle patologie della neuropsichiatria e della psichiatria, attraverso un approccio umano da Educatore Professionale. Grazie all’università svolge un tirocinio nell’area della riabilitazione nella neuropsichiatria infantile dell’ASL di Firenze, in particolar modo affiancando un’educatrice professionale nei casi di  autismo infantile, approcciandosi così al mondo della disabilità infantile.

Lasciata la casa dei genitori a venti anni, comincia a conoscere l’ambiente universitario e lavorativo, grazie ai quali intraprende solide amicizie e collaborazioni con colleghi e professionisti affini.

Da sempre appassionata all’infanzia e all’adolescenza, svolge da dieci anni l’educatrice in vari contesti di animazione, educazione e formazione, in ambienti quali centri estivi, soggiorni estivi, sostegni individuali di bambini autistici o con disabilità visive, sostegno extrascolastico, laboratori teatrali ludico educativi sviluppati  su temi specifici all’interno delle scuole dell’infanzia, delle scuole primarie e secondarie di primo grado del comune di Firenze.

Il forte interesse per l’ Intercultura e il suo credere che l’uomo debba poter essere cittadino del mondo, l’hanno portata a viaggiare in Europa, in Marocco e in Brasile dove, grazie ad un progetto dell’Università di Firenze in collaborazione con l’Università Federale di Salvador de Bahia(UFBA), ha potuto conoscere e sperimentare teorie e tecniche pedagogiche in diverse realtà educative presenti nel territorio Bahiano.

Tornata in Italia continua a collaborare assiduamente con l’associazione Quelli del Bazar attraverso numerosi progetti europei e comunali di Intercultura, rivolti ai minori stranieri e minori stranieri non accompagnati sul territorio fiorentino, attraverso attività ludico teatrali.

Nel 2016 entra a far parte della cooperativa Intessere, grazie alla quale  fa parte dell’equipe educativa, assumendo il ruolo di educatrice in una comunità educativa residenziale per minori  allontanati da famiglie con disagi. Questi anni l’hanno fortemente formata e consolidata in vari ambiti. Progettazione delle attività e dei soggiorni fuori sede, gestione delle emergenze mediche e di situazioni critiche, sostegno ai progetti individuali per ragazzi con disabilità fisiche e/o psichiche, gestione delle dinamiche di gruppo infantili-adolescenziali, interventi e sostegno alla vita quotidiana e all’autonomia di persone in crescita.

Nel 2019 riprende il corso di studi in Educazione Professionale(L/SNT2,abilitante la professione di educatore professionale)presso la Scuola di Scienze della Salute Umana dell’Università degli Studi di Firenze e fonda con i suoi migliori collaboratori e amici l’associazione SPIRAMIRABILIS.

Ama il gioco e la natura, è una sognatrice ad occhi aperti, ma con i piedi per terra. 

È convinta che esista sempre la possibilità di Cambiamenti positivi, o quantomeno, la possibilità di Resistenza a quelli negativi.

 

Jessica Vitulano

Educatrice Naturalistica

Diplomata alla scuola di sartoria educatrice naturalistica , clown, e musicante conduce laboratori che uniscono il mondo della didattica al mondo delle tradizioni!

Rosmaria Stio

Rosmaria Stio

Simone Nicastro

Progettatore in Permacultura

Simone Nicastro progettatore in permacultura, educatore naturalistico, conduce laboratori la cui base è l'osservazione della natura, la valorizzazione del territorio e l'ecosostenibilita'! Utilizzare le risorse già disponibili nell'ambiente, per trasformarle con importante fine ad impatto zero!

Sonia Bellini

Educatrice Sociale

Sonia Bellini nasce a Milano il 17/06/1990. Attualmente è residente a Montecatini Terme e svolge la professione di insegnante di teatro e Educatrice Sociale. 

Dopo il conseguimento del diploma di Liceo Scientifico all’Isola d’Elba si trasferisce a Montecatini Terme per frequentare l’Università degli Studi Umanistici di Firenze sotto il corso di Scienze dell’Educazione Sociale, durante il quale collabora con il C.E.S.P.D. (Centro di Studio e Ricerca per le problematiche delle disabilità e DSA dell’Ateneo Fiorentino), approcciandosi per la prima volta al lavoro di educatrice come Tutor disabili (a.a. 2010/2011). Attraverso la stessa università nel 2011 effettua un’esperienza di tirocinio in Brasile, grazie alla quale, oltre ai primi approcci pratici con l’educazione comunitaria propria della filosofia educativa di Paulo Freire, avvengono i primi contatti con il teatro, in particolare con le tecniche di teatro dell’oppresso di Augusto Boal (il quale a sua volta basa le proprie tecniche teatrali sulla pedagogia degli oppressi di Freire). Nel 2014 partecipa ad un corso di formazione sulle tecniche creative per la relazione educativa con il minore straniero, organizzato a Firenze dall’associazione L’albero del Baobab (all’interno del Centro Educativo Popolare in collaborazione con Quelli del Bazar Associazione di Promozione Sociale, Medici Per I Diritti Umani – Medu, Centro di Prima Accoglienza Centro Mercede, Comunità Educativa Don Zeno Saltini, Circolo di Castello – CRCS). Con le conoscenze apprese durante il tirocinio trova in questa esperienza una conferma di quanto il teatro, e in questo caso specifico il metodo del teatro dell’oppresso, sia un’importante strumento di crescita e confronto. 

Si laurea nello stesso anno e inizia a lavorare nelle scuole di Prato come educatrice per l’affiancamento allo studio di alunni disabili, compiendo parallelamente percorsi di autonomia sempre con disabili in ambienti extrascolastici. In una di queste scuole ha l’opportunità di partecipare, soprattutto come osservatrice e mediatrice, ad un laboratorio di teatro rivolto a bambini frequentanti una quinta elementare. Entusiasmata e incuriosita da tale esperienza, inizia a frequentare il corso di recitazione per adulti Actingarte, scoprendo così modalità espressive alternative a quelle del teatro convenzionale, mediante le quali sperimenta un’analisi approfondita di sé e del sé in rapporto con gli altri. Attraverso questo corso apprende le basi del metodo Stanislavskij (metodo alla base del teatro dell’oppresso) e le differenze di approccio tra il lavoro in teatro e quello cinematografico. Nel 2017 un’esperienza di Servizio Civile la riporta in Brasile per un anno, dove ricopre per la prima volta il ruolo di insegnante di teatro per adolescenti in situazioni a rischio, con l’opportunità di rapportarsi e confrontarsi con culture e stili educativi differenti dal panorama europeo. Oltre all’insegnamento di teatro durante questa esperienza ricopre anche il ruolo di insegnante all’interno di un corso di acrobazia (acrobatica aerea), un corso di psicomotricità per mamme e bambini (già sperimentato l’anno precedente nel territorio di Sesto Fiorentino con bambini dai 4 ai 9 anni attraverso l’Associazione di Promozione Sociale Quelli del Bazar) ed educatrice in un asilo nido con bambini fino ai 4 anni appartenenti a contesti sociali svantaggiati e marginali, con particolare attenzione a igiene, salute, formazione continua dei genitori e delle figure professionali che ne fanno parte attraverso degli incontri mensili sul confronto e lo studio delle metodologie educative della pedagogia di Paulo Freire. Tornata in Italia nel 2018, inizia a collaborare con il Centro diurno per disabili “Il Coderino”, a Prato, svolgendo l’attività di laboratorio teatrale, ad oggi allargato ad altri due Centri Diurni della stessa Fondazione Opera Santa Rita. Nello stesso anno partecipa, in collaborazione con l’Associazione di Promozione sociale “Quelli del Bazar”, al progetto Plural del Ministero degli Interni, in merito alla formazione linguistica e integrazione culturale per stranieri adolescenti, attraverso un laboratorio di teatro, riconfermato anche per l’anno corrente. Con la stessa associazione partecipa ad un altro progetto di teatro alla scuola primaria “Da Feltre”, a Sesto Fiorentino. Durante questo periodo partecipa all’organizzazione di “Teatro Amore Mio”, prima rassegna Provinciale di teatro della scuola a Firenze e riconfermata per l’anno corrente, promossa dalla Fondazione Toscana Spettacolo Onlus, da Unicoop di Firenze, dal consiglio di Quartiere 4 del Comune di Firenze e dall’associazione di promozione sociale “Quelli del Bazar” Onlus. 

Nel 2018 partecipa anche come attrice allo spettacolo “Questione di tempi” diretto da Adriano Davi in collaborazione con la Fondazione Opera Santa Rita di Prato, come risultato di un percorso di 1 anno con i ragazzi autistici frequentanti il Centro Diurno “Il Coderino”. Nel 2019 in seguito alla partecipazione ad un concorso di poesia pubblica la sua prima raccolta insieme ad altri autori intitolata “Voci Versate”. 

 

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